La vicenda spirituale di suor Maria Eletta Sani, clarissa di Falerone

Grande successo per il Convegno organizzato dall’Associazione “Comunità di Patrimonio di Falerone” tenuto sabato 21 luglio nel salone comunale; si è trattato dell’ultimo evento fra quelli in calendario proposti nel primo anno di attività dell’Associazione: La vicenda spirituale di suor Maria Eletta Sani, clarissa di Falerone.

Nonostante la serata torrida ha visto la partecipazione di un numeroso, interessato pubblico. Già nei giorni precedenti avevamo rilevato un grande interesse per il tema del convegno, anche oltre la dimensione paesana.

Ciò ci ha confortato su questa iniziativa che era molto più di una scommessa. Non avevamo l’intenzione di fare un convegno scientifico per addetti ai lavori, ma riaccendere la conoscenza e l’interesse per un personaggio che in questo momento storico e sociale di caos e incertezza, dove non esistono più punti di riferimento chiari, potrebbe suggerirci un percorso da seguire. Il tema era certamente difficile ma i contributi dei relatori intervenuti sono stati di grande valore multidisciplinare, nella prima parte del Convegno, padre Ferdinando Campana ha illustrato la grande fioritura di conventi francescani e monasteri clarissiani nelle Marche, per arrivare a definire il percorso terreno e spirituale della monaca suor Eletta Sani. Il professor Carlo Tomassino, esperto storico locale, ha chiarito alcuni aspetti legati al percorso da intraprendere per continuare il processo canonico interrotto nel 1809 a causa degli eventi napoleonici. L’evento è stato arricchito con il contributo della professoressa Isabella Di Chiara, che ha letto alcune toccanti lettere della Serva di Dio, dirette ai suoi confessori gesuiti. 

Dal convegno sono anche scaturiti diverse indicazioni e progetti futuri da perseguire in completa sinergia tra il Comune, i cittadini e l’Ordine dei Frati Minori per ripristinare il monastero faleronese di San Pietro Apostolo.

Il successo dell’evento conferma il forte interesse della comunità verso le questioni riguardanti la storia locale per una maggiore comprensione della nostra realtà collettiva e individuale, per riannodare il filo della nostra identità e diversità, come individui e come collettività-comunità, 

suscitando l’emozione di sentirsi eredi e protagonisti della storia.