Piccole grandi reti

La piattaforma FIP sostiene la creazione di “comunità di comunità”

Già dai primi mesi di esperienza, appare evidente che accanto alla realtà delle grandi reti tematiche, interregionali o nazionali, stanno crescendo anche le piccole reti territoriali, che si identificano con aree e identità locali consolidate oppure all’opposto con situazioni in cui l’identità storica si è persa o comunque è a rischio; ma può essere anche il caso di territori che un’identità territoriale se la vogliono creare ex novo, anche per legittime ragioni di branding e promozione turistico-culturale.
Naturalmente queste reti locali o le singole CP che ne fanno parte, possono anche aderire e partecipare attivamente a una rete grande tematica in cui si riconoscono, il che non fa che consolidare e sviluppare le opportunità di sinergia e cross fertilisation.

Le due realtà più consolidate e per questo molto conosciute sono le reti di FARO VENEZIA E LAGUNA nata nell’area veneziana, sito UNESCO di straordinario interesse mondiale anche per il suo ricco patrimonio intangibile, e la rete FARO CRATERE che ha per presupposto l’opera di recupero materiale e immateriale dopo il terribile sisma nelle Marche, valorizzando il “capitale umano” dei borghi terremotati; entrambe esistevano ben prima della nascita della FIP e anche della stessa ratifica della Convenzione, per cui hanno costituito l’esempio cui le altre reti locali si sono ispirate e sulle cui esperienze si sono potute modellare.

Solo per fare alcuni esempi, utili anche per dare un’idea di come può nascere una rete territoriale, ricordiamo la Comunità FARO ASTESANA che è stata la prima a costituirsi come associazione nell’Italia nord-occidentale subito dopo la ratifica italiana della Convenzione di Faro e per questa era stata anche inserita dal COE in una prima fase nella Rete Faro Italia (di cui è tutt’ora tra gli “amici”); la motivazione costitutiva, al di là delle solidissime ragioni storiche e culturali che si richiamano alla medioevale Contea di Asti e poi alla Repubblica Astese, si può oggi trovare nel fatto che l’area è situata nel cuore del sito UNESCO dei Paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato ma appunto non fa parte di nessuna di queste tre aree identitarie e storico-culturali, il che ha suscitato un dibattito tanto profondo e sentito quanto privo di sterili polemiche campanilistiche.
Sempre in Piemonte segnaliamo la rete OCTAVIA – TERRE DI MEZZO, che unisce una quindicina di Comuni del Saluzzese, quattro dei quali sono stati interessati da importanti progetti di recupero e valorizzazione dei rispettivi monumenti (castelli e palazzi, una chiesa-museo e la magnifica Abbazia di Staffarda) che sono stati finanziati dal Bando PSC Distretto UNESCO della Regione Piemonte, in quanto rientrano nell’area del MAB Monviso.
In questo periodo è infine in fase di costituzione e riconoscimento formale la rete locale di CP dei SIBILLINI ROMANTICI, che ha potuto usufruire di un progetto finanziato dal bando Borghi del PNRR e ha organizzato una serie di interessanti convegni e iniziative molto partecipate nei tre comuni di Amandola, Rotella e Montedinove appunto nell’area marchigiana dei Monti Sibillini.

A ciascuna di queste realtà e alle altre (Faro Roma, Monferrato, Monfalconese, ecc.) che stanno nascendo e si stanno sviluppando nell’ambito della piattaforma, dedicheremo prossimi approfondimenti nel nostro Blog: mandateci vostri contributi e segnalazioni al solito indirizzo mail info@faroitaliaplatform.it