Comunità di riferimento

Calcata Vecchia
Lazio
01030
Italia
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Patrimonio di riferimento

Il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio nel Titolo II disegna la complessa materia della fruizione e della valorizzazione dei beni culturali, già interessata dalla riforma del Titolo V della Costituzione, stabilendo che la fruizione è la ragione d'essere della tutela dal momento che si individua, si protegge e si conserva il bene affinchè possa essere offerto alla conoscenza e al godimento collettivo. Pertanto la fruizione precede la valorizzazione, intesa come un incremento dello stato di conservazione e conoscenza del bene ai fini della pubblica fruizione.
La fruizione designa, quindi, un fine pubblico, il godimento del valore culturale del bene e la valorizzazione prevede una serie di attività che conducono a questo fine, dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso, anche da parte delle persone diversamente abili, al fine di promuovere lo sviluppo della cultura.
In questa direzione, pertanto si inserisce l'attività della comunità patrimoniale Valle del Treja, consapevole dell'importante significato che i concetti di fruizione e valorizzazione possono acquistare nell'ambito del territorio sul quale si vuole operare.
A tali fini sono stati individuati cinque ambiti operativi, definiti come le cinque A:
-Archeologia
-Arte
-Architettura
-Ambiente
-Antropologia
e in questi cinque comparti la comunità patrimoniale intende apportare il suo contributo per raggiungere quel "godimento del valore culturale" del proprio territorio. In ogni ambito si riscontrano criticità che possono essere risolte e trasformate in opportunità e questo è l'approccio che si intende utilizzare nell'ottica di fattività territoriale.
A - Archeologia: nel paesaggio meraviglioso della forra solcata dal fiume Treja numerose sono le evidenze archeologiche che testimoniano la presenza delle comunità umane, annoverando tra queste le antiche attestazioni paleolitiche, gli abitati dell’età dei metalli, i contesti di epoca arcaica, etrusca, falisca, romana e medievale.
Il territorio, in cui si rinvengono tali presenze, è interessato, in parte, dal Parco Naturale Regionale Valle del Treja, istituito nel 1982, all’interno del quale sono state rinvenute numerose necropoli, in particolare quelle attribuite all'antica Narce, uno dei principali centri della cultura falisca, insieme a Falerii (Civita Castellana).
A - Arte: ad ovest del monte Soratte dove c’era il Tevere ora scorre il piccolo fiume Treja incavato nel tufo attorno agli abitati storici di Mazzano, Calcata, Faleria e Civita Castellana. Il tufo, una materia dorata, docile e allo stesso tempo resistente è stato il medium che per un fatto geologico e antropologico ha indirizzato, conservato e trasmesso patrimoni che qui affascinano in quanto legano con continuità natura e cultura con quella estensione emozionale che si trova anche nell’arte. Calcata è conosciuta nel mondo come il Paese degli Artisti. Un fenomeno del tutto particolare, motore della sua rinascita, che in questi quarant’anni ha visto avvicendarsi e abitare nel minuscolo sperone di tufo, 90x270 metri, centinaia di artisti.
I tre quarti degli attuali ottanta abitanti del centro storico sono pittori, scultori, musicisti, performer, poeti, scrittori e giornalisti, architetti e altri intellettuali, sempre in diretto contatto anche con gli artigiani del luogo.
A - Ambiente: un fiume quasi sconosciuto, affluente di destra del Tevere, un paesaggio ombroso e verdeggiante, dove le acque hanno scavato nei tufi vulcanici forre profonde e ramificate. Il Treja è un modesto corso d'acqua che sorge dai monti Sabatini per confluire nel Tevere all'altezza di Civita Castellana. Sono circa 30 km di percorso nei quali attraversa una campagna in buona parte coltivata, ma le acque nel tempo hanno creato un mondo ancora selvatico: è quello delle forre, in tufo rosso, formazione tipica dell’Agro Falisco. Le Forre sono pareti verticali di origine vulcanica scavate dai corsi d’acqua, ora ricoperte da folta vegetazione.
Qui il corso del fiume ha creato piccole e grandi cascate, come quelle famose della zona di Monte Gelato. Questo è il territorio nel quale è stato istituito il Parco Naturale Regionale della Valle del Treja (L.R. 22 settembre 1982), che si estende su 628 ettari nel territorio dei Comuni di Calcata e Mazzano Romano. E' quello dei boschi l'ambiente più rappresentato, un nastro verde che seguendo il corso d'acqua serpeggia nella campagna circostante. I confini del parco comprendono generalmente le fasce ripariali fino a poche centinaia di metri di profondità verso l'interno, prendendo più respiro nel settore centrale ad abbracciare le alture di Pizzopiede e di Monte Li Santi appena a sud di Calcata. Qui confluiscono nel fiume Treja due torrenti, il fosso della Mola e il fosso della Selva, che scorrono talvolta tra gole dalle pareti verticali. I centri storici di Calcata e Mazzano Romano sono le prime emergenze storico-artistiche del parco, ma numerose sono le testimonianze archeologiche tra cui quelle legate all'antico insediamento di Narce. Quanto alla biodiversità, flora e fauna presenti pure sono di tutto rispetto e annoverano specie anche rare, che trovano rifugio e tranquillità negli ambienti del parco. Fuori dai confini del parco ma centro importante del territorio sin dai tempi preistorici è Civita Castellana, situata su uno sperone tufaceo, tra le profonde gole di due affluenti del Treja. Si trova in una zona originata dalle eruzioni del vulcano Vicano che hanno generato il tufo rosso, che caratterizza il territorio. In seguito all'innalzamento dell'area, l'azione erosiva delle acque ha dato origine alle profonde gole che sono uno dei caratteri più suggestivi del paesaggio.
A - Antropologia: l'assenza di partecipazione alla vita sociale, di coesione, di una visione comunitaria di quello che si considera patrimonio e la generale crisi dei valori, sono gli aspetti che la CP Valle del Treja sta sottoponendo ad attenta analisi al fine di porsi come strumento di superamento di tali criticità.
Si avverte spesso il disagio che comporta la perifericità di questi territori, rispetto a un ambito di espansione metropolitano. L'esigenza, sempre più forte, è di creare luoghi che generino consenso e senso d’appartenenza.
A - Ambiente: il Parco Valle del Treja, se da un lato compie una meritoria azione di tutela, dall'altro focalizzando il suo compito sulla salvaguardia delle naturalità ha travolto i segni antropici e la forma tradizionali del paesaggio della forra, creando uno squilibrio che si può ancora colmare, facendo emergere e presentando anche i suoi valori archeologici, per altro noti e per lo più sparsi in importanti musei del mondo, legando questo ricchissimo patrimonio a una lettura storico-antropologica e ad attività culturali in loco, dove anche chi è attratto come visitatore diventi poi parte attiva.
A - Antropologia: lo scopo della Comunità Patrimoniale della Valle del Treja è quello di risolvere la necessità impellente di ripristinare il concetto e la pratica della cura del territorio, di far si che i termini salvaguardare, valorizzare e promuovere corrispondano a una realtà concreta.
La costituzione e l'organizzazione gruppi di pensiero, di progettazione e di attività laboratoriale pratica sul territorio della Valle del Treja della Tuscia Viterbese nell’applicazione della Convenzione di Faro, sotto l’egida dell’Ufficio italiano del Consiglio di Europa saranno attività ad alto potenziale di riappropriazione delle proprie radici attraverso percorsi di conoscenza e rilettura di un territorio di grande ricchezza.
A - Archeologia: le finalità della CP della Valle del Treja sono di operare nella valorizzazione dei contesti archeologici sulla base di quanto dichiarato dalla Convenzione di Faro, dove l’obiettivo perseguito è di assicurare a “chiunque” il riconoscimento e l’esercizio del diritto all’eredità culturale, inteso, ai sensi dell’art. 1, lett. a), come diritto di ogni individuo di essere parte attiva di quel processo virtuoso di individuazione, definizione delle regole d’uso, fruizione, tutela e valorizzazione della risorsa culturale. In prospettiva, le modalità di valorizzazione intendono includere la realizzazione di attività di divulgazione scientifica, di archeologia sperimentale, pubblica e partecipata e ricerche etnoarcheologiche, ma anche di ampliare i confini e la definizione del presente Parco della Valle del Treja da Parco Naturale Regionale a Parco Archeologico, Naturale Regionale, in modo da rafforzare gli strumenti di tutela e la fruizione e la valorizzazione dei beni.
A - Arte: prendendo spunto dalla conferenza “La civiltà del tufo” - C. Morosin - P. Portoghesi - tenutasi a Calcata nel 1990, si vuole sviluppare il progetto “La civiltà del tufo a Calcata Faleria, Mazzano e Civita Castellana”.
• Dallo scavato al costruito.
• Idraulica e arredo incorporato.
• Rapporto fra micro viabilità e sorgenti d’acqua.
Argomenti che si addentrano nella storia e che con alcune permanenze da salvare ed evidenziare, caratterizzano il territorio della Valle del Treja, mentre un tema che si intende studiare e promuovere, che può richiamare alla contemporaneità questi valori e saperi antichi, sarà:
“Nuove forme d’arte nel territorio”
• Il fenomeno della comunità di artisti a Calcata.
• L’Arte nella Natura.
• Geoglifi immateriali SIGNA.
I SIGNA, sono arte pubblica site-specific, disegni che creati con tecnologia satellitare collegando, con un tracciato georeferenziato, particolari eventi o punti d’interesse di un dato territorio o città, in questo caso, i luoghi dove sgorgano una quindicina di fonti d’acqua nella Valle del Treja.
Questa opera potrà essere visitata e attraversata in Realtà Aumentata come un grande recinto luminescente con SIGNAart app.
Il lavoro di ricerca e geolocalizzazione di queste antiche fonti, ormai in gran parte sepolte dalla vegetazione e rimaste isolate, potrebbe focalizzarsi su una mostra/evento con un coinvolgimento diretto del pubblico che, attraverso la visualizzazione del monumento immateriale SIGNA a queste dedicata, continuerà a visitarle nel tempo o, poichè sono a rischio disseccamento, a perpetuarne la memoria.
Sotto il profilo artistico la Valle del Treja si candida a divenire una "valle d’arte" tra natura e archeologia.
Comunità locali collegate

Ass. Cult. Paleoes - EXTAD
Comunità Patrimoniale dei Saperi antichi e tradizionali (Archeofest)
Soc. Coop. Matrix96
Appena Corto
Ristorante Bar Caffè Del Falco
Processo

Il processo attuato sinora ha visto numerose azioni di disseminazione riguardanti la Convenzione di Faro, portando a conoscenza della cittadinanza la Convenzione Quadro del Consiglio d'Europa. Queste attività sono consistite in riunioni, aventi cadenza settimanale, per comprendere la portata della Convenzione nonchè le sue ricadute e possibili applicazioni.
Passeggiate patrimoniali ed eventi realizzati

Passeggiate patrimoniali ed eventi da realizzare

Attività di rete

Parametri di confronto

- Collina
- rete mista
- materiale
- immateriale
- archeologico
- paesaggistico
- nessuno
- valle
- patrimonio materiale -per esempio: I borghi più belli d’Italia
- archeologia antica
- borghi
- patrimonio immateriale -per esempio: Archeofest
- mestieri antichi
- tradizioni popolari
- promozione di mestieri antichi
- convegni
- esposizioni museali e temporanee
- percorsi culturali
- altro (specificare sotto)
Appartenenza alla OMR della Regione Lazio