Comunità di riferimento
I treni hanno una storia. I treni raccontano le storie di chi li ha costruiti, di chi li ha guidati, di chi ci ha viaggiato; si tratta un patrimonio inestimabile, che fa parte della nostra cultura e che non deve essere disperso, ma valorizzato e tramandato.
Sin dalla fondazione, il Museo Ferroviario Piemontese ha basato la sua stessa esistenza sul prezioso contributo dei Volontari che si occupano di ogni cosa necessaria al suo funzionamento. Il MFP infatti non ha personale dipendente. Tutte le attività necessarie al buon andamento del Museo, dal taglio dell’erba delle aiuole della sede espositiva, al restauro dei mezzi esposti, sono portate avanti da un affiatato gruppo di persone che hanno in comune la passione per la Ferrovia e desiderano contribuire a conservare, incrementare e diffondere la cultura del trasporto ferroviario in Piemonte.
I mezzi storici sono restaurati nella sede di Savigliano o nell’officina di Torino Ponte Mosca, coniugando i moderni ritrovati con le tecniche originali di costruzione; quando è possibile viene operato un completo recupero funzionale del veicolo, per un futuro impiego turistico sulle ferrovie.
I Volontari sono fondamentali per accogliere, informare, ed intrattenere le migliaia di visitatori che varcano i cancelli di Savigliano ogni anno; ed inoltre lo sono per mantenere in ordine la sede, fare manutenzione, portare avanti il restauro dei mezzi, per aiutare nell’opera di catalogazione e registrazione della vasta collezione della Biblioteca, per assistere i lettori nella ricerca dei volumi che desiderano consultare e molto altro ancora.
Savigliano
Piemonte
12038
Italia
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Patrimonio di riferimento
A Savigliano ha sede la fabbrica di treni nello stesso tempo più antica e più moderna del nostro Paese: costruisce veicoli ferroviari da oltre 150 anni e nei suoi stabilimenti ha visto la luce il Pendolino, vanto dell’industria nazionale ed esportato in tutto il mondo.
L’area prescelta si trova poi tra le linee Torino-Savona e Savigliano-Saluzzo e consente un facile collegamento soprattutto a quest’ultima e, di conseguenza, alla rete piemontese. Questo in realtà è un requisito indispensabile, non tanto per il ricovero dei mezzi, che potrebbero per una volta essere carrellati (come successo per altri Musei), bensì per la caratteristica saliente del MFP: il mantenimento in attività di parte dei pezzi della collezione; la collocazione in Savigliano è ottimale, sotto questo aspetto. Il Museo raccoglie mezzi ferroviari di tutti i tipi, dalle locomotive a vapore al moderno “Pendolino”; conserva inoltre apparati di controllo per la circolazione, strumenti di lavoro, cimeli e documenti di chi ha progettato, costruito e vissuto la ferrovia.
ll museo si basa sull'attività di volontari per portare avanti le sue attività, sia a Savigliano che a Torino.
Comunità locali collegate
Regione Piemonte
Comune di Savigliano
Fondazione Cassa di Risparmio di Savigliano, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Compagnia di San Paolo
GTT Trasporti Torino
Processo
La nascita del Museo Ferroviario Piemontese risale alla Legge Regionale 45/1978 che ne sancisce l’ufficiale debutto nel panorama museale piemontese, sotto forma di associazione di cui fanno parte la Regione, altri enti locali piemontesi, diversi istituti ed associazioni e privati cittadini. Sin da subito si pone il problema di reperire una sede in cui collocare i primi pezzi della collezione, che si sta via via formando; inizialmente la SATTI permette di ricoverare i mezzi sul piazzale di Rivarolo Canavese, mentre per la locomotiva 422.009, che è funzionante, vengono concessi alcuni metri di binario della stazione di Torino Ponte Mosca.
Nel 1985 il Museo ottiene il permesso di utilizzare un capannone di questa stazione per la manutenzione dei propri mezzi: nel frattempo alla 422 si sono aggiunte anche la 880.045 e la 640.122, entrambe a vapore e funzionanti. Negli anni Novanta emerge la prima concreta possibilità per il Museo di assicurarsi una sede in cui ricoverare ed esporre i rotabili che via via si stanno aggiungendo alla collezione. La città di Savigliano si propone infatti come città ospite, concedendo gratuitamente il terreno e garantendo attraverso banche ed enti locali un contributo economico alla prima fase della costruzione della sede espositiva.
E’ così che Il 6 agosto 1996 viene approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale la Legge 56 presentata dal consigliere Claudio Dutto; con essa la Regione finanzia la realizzazione della sede di Savigliano.
Il 29 maggio 1999 viene posata la prima pietra dell’edificio, e l’8 dicembre 2001 viene aperta al pubblico il primo lotto che comprende, oltre alla palazzina che raccchiude l’esposizione di cimeli, modelli e la biblioteca, la piattaforma girevole con la raggera di binari ad essa collegata e la stazione di arrivo e partenza dei treni storici.
Tra il 2004 ed il 2009 si sono aggiunte le prime tettoie di copertura della “rotonda” e per il futuro sono previsti un ampliamento del piazzale e la costruzione dell’officina per la manutenzione dei mezzi.
Passeggiate patrimoniali ed eventi realizzati
Passeggiate patrimoniali ed eventi da realizzare
Attività di rete
Carta Musei Torino Piemonte
Parametri di confronto
- Città
- rete di amministrazioni
- archeologia industrale
- archeologia industriale
- esposizioni museali e temporanee