La Rete Faro Italia riunisce le istituzioni pioniere e pilota nell’applicazione della Convenzione di Faro in Italia, il loro campo di azione va al di la delle singole Passeggiate o Comunità Patrimoniali: consiste nella disseminazione della Convenzione sul territorio vasto e diviene di ispirazione per tutti. Qui si presenta il Molo San Vincenzo.
I Friends of Molo San Vincenzo sono nati nel 2015 per restituire il Molo alla città sia nella sua funzione portuale sia come spazio pubblico aperto alla comunità urbana, favorendo il dialogo e la collaborazione tra le Istituzioni coinvolte.
Obiettivi dei FMSV:
– conservare e valorizzare il Molo San Vincenzo e le altre infrastrutture e architetture identitarie ubicate nel porto di Napoli e più in generale lungo la costa metropolitana di Napoli;
– diffondere conoscenza e consapevolezza dei valori identitari e di comunità fondati sulla cultura marittima e sul mare come bene comune a Napoli e lungo tutta la costa metropolitana e regionale;
– promuovere processi di rigenerazione sostenibile del waterfront metropolitano nell’equilibrio delle dimensioni ambientale, psicosociale, economica;
– favorire la partecipazione della comunità urbana e metropolitana ai processi di rigenerazione sostenibile del waterfront e della fascia costiera;
– sostenere l’uso pubblico del waterfront come risorsa sociale e l’accesso della comunità urbana al mare.
La Rete Faro Italia riunisce le istituzioni pioniere e pilota nell’applicazione della Convenzione di Faro in Italia, il loro campo di azione va al di la delle singole Passeggiate o Comunità Patrimoniali: consiste nella disseminazione della Convenzione sul territorio vasto e diviene di ispirazione per tutti. Qui si presenta l’Ecomuseo del Sale e del Mare di Cervia.
L’ecomuseo vuol essere un bene comune dei cittadini e degli ospiti, un’opportunità di conoscenza del territorio, uno spazio libero, in trasformazione, un museo diffuso, uno strumento di tutela e di valorizzazione di un paesaggio naturale e umano.
E’ un ponte tra passato e futuro. L’ecomuseo nasce dalla consapevolezza dell’unicità del territorio, dal desiderio di conservare e di valorizzare, dalla necessità di scoprire e di farsi scoprire.
E’ amore per il proprio patrimonio. L’Ecomuseo ha le sue radici nell’acqua e nel mare, nella natura del territorio e nella storia della città, nella cura antica delle saline e nella produzione millenaria del sale.
E’ l’espressione dell’anima di un paesaggio. L’ecomuseo nasce per coinvolgere la comunità e la sua vita, per creare un filo conduttore di un intero patrimonio, per essere opportunità di identità per i cittadini e di risorse di sviluppo per i turisti.
La Rete delle Memorie della Guerra e della Resistenza in Piemonte è una rete tematica che si sta da tempo consolidando, grazie ad alcuni progetti europei e al sostegno di istituzioni pubbliche e di ricerca; il loro più forte legame è costituito dalle commemorazioni cui partecipano e si incontrano da molti anni le rispettive comunità patrimoniali.
La Benedicta è un antichissimo insediamento monastico, che è poi stato teatro nei secoli di vicende storiche che hanno lasciato un segno indelebile nella popolazione locale e anche in tutto il territorio circostante.
L’Associazione Memoria della Benedicta, costituita nel 2004 prosegue un lavoro avviato già negli anni ’70 del XX secolo per il recupero e la valorizzazione del sito storico della Benedicta, insediamento benedettino risalente all’XI secolo che era stato distrutto intenzionalmente a seguito dell’eccidio della Pasqua 1944, nel corso del quale i nazifascisti uccisero o deportarono centinaia di partigiani. Ma la relativa comunità di Memoria si era già costituita sin dal 1945 e da allora ogni anno celebra l’anniversario come un grande evento in cui salgono in pellegrinaggio e si ritrovano alle Capanne di Marcarolo migliaia di persone da tutte le valli circostanti piemontesi e liguri e anche da paesi e città, in cui ci sono moltissime vie, piazze, scuole e monumenti dedicati ai “Martiri della Benedicta”.
L’area è Parco regionale, sede di un Ecomuseo, del “Parco della Pace” e di un Centro di Documentazione istituito dalla Regione Piemonte nel 2006, per valorizzare le testimonianze audiovisive e multimediali su Guerra, Resistenza e Pace, con approfondimenti sui processi per crimini di guerra e la distruzione intenzionale dei monumenti.
Insieme al Polo del 900, la Benedicta è capofila della rete integrata sostenuta dalla ragione Piemonte che include anche i Quartieri Militari di Torino, Paraloup, Colle del Lys, Alpette, Coazze, Fondotoce e altri significativi luoghi della Memoria con le loro comunità, nonché della rete nazionale “Paesaggi della Memoria”.
La Rete Faro Laguna è dedicata alla valorizzazione dei patrimoni materiali e immateriali legati alla laguna di Venezia: al fine di mostrare come l’acqua unisca persone, attività, architetture e territori, ora come agli inizi di Venezia, e per tutta la sua evoluzione.
Qui descriviamo la Comunità Patrimoniale dei Mestieri della Gondola.
El Felze intende tutelare le tradizioni costruttive e creative formatesi nei secoli intorno alla produzione della gondola con i suoi arredi, addobbi e accessori; difendere la tradizione artigianale di costruzione della gondola dal progressivo perdersi delle ragioni culturali che ne sono alla base; favorire la trasmissione del “mestiere” per agevolare il ricambio generazionale ed evitare la scomparsa definitiva di ogni conoscenza delle tecniche di costruzione; promuovere i nostri mestieri (anche quelli scomparsi e che vorremmo fossero riscoperti) con iniziative collettive.
Avviare interventi che incentivino e gratifichino gli associati e i loro collaboratori, rendendoli ogni giorno più coscienti di ciò che il loro lavoro rappresenta: non solo un’attività economica ma soprattutto un progetto culturale; riportare a Venezia quelle attività artigiane connesse con la costruzione della gondola che non trovano più spazio fisico nella città lagunare; promuovere iniziative che aiutino la cantieristica minore, in difficoltà per i seguenti motivi: aumento dei costi di gestione, difficoltà nel reperimento della manodopera, normative ambientali sempre più restrittive; definire i protocolli di riferimento a garanzia delle tradizioni, della qualità e dell’originalità dei manufatti prodotti dagli associati; distinguere i prodotti rispettosi degli irrinunciabili parametri di qualità (contro i tanti abusivi e millantatori) utilizzando il nostro marchio.
Incentivare un dibattito interno vòlto alla soluzione dei problemi comuni relativi ai laboratori, alle maestranze, al mercato; farsi riconoscere dalle istituzioni come referente da consultare per le decisioni inerenti alla gondola e alla cantieristica minore; instaurare un costruttivo e costante rapporto di collaborazione con i gondolieri; coinvolgere gli enti nazionali ed internazionali interessati alla salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale; cogliere le occasioni che si presenteranno in futuro per diffondere in Italia e nel mondo la storia, le leggende e i segreti della gondola che, tra le imbarcazioni tipiche lagunari in legno, è sicuramente, per difficoltà di realizzazione, per bellezza ed eleganza, la più illustre e rappresentativa.
La rete Faro Roma raggruppa le comunità patrimoniali della Città Metropolitana di Roma, per coordinare i loro processi partecipati di tutela e valorizzazione del beni comuni.
La Rete Faro Archeologia accoglie le Comunità Patrimoniali che valorizzano il patrimonio materiale e immateriale rappresentato dalle tecnologie e dai saperi antichi e tradizionali, dai musei, musei open air, aree e parchi archeologici, vie di comunicazione e scambio, ecologie, ambienti, paesaggi e loro evoluzione nel tempo, come espressione di civiltà del passato e di ogni attività inerente all’archeologia pubblica, partecipata, sperimentale, inclusiva e accessibile.
Qui descriviamo Archeofest®, la comunità patrimoniale dei saperi antichi, tradizionali e dei saperi delle mani.
Il progetto Archeofest®, che nasce come Festival di Archeologia sperimentale di Paleoes-EXTAD, ha l’obiettivo di far riconoscere ricerca, approfondimento e divulgazione delle antiche tecnologie, dalla Preistoria sino alle società moderne, quali valori culturali comunitari, coinvolgendo pubblici differenti nel processo di riappropriazione dell’eredità culturale.
La Rete Faro Italia riunisce le istituzioni pioniere e pilota nell’applicazione della Convenzione di Faro, sotto l’egida dell’Ufficio in Italia del Consiglio di Europa. Il loro campo d’azione va al di là delle singole Passeggiate o Comunità Patrimoniali, e sono di ispirazione per tutti. Sono attori ingaggiati nella disseminazione della Convenzione sul territorio vasto, regionale e nazionale, in una strategia complessa e multi-stakeholder. Qui si presenta Faro Trasimeno.
Faro Trasimeno è un’associazione senza scopo di lucro di Promozione Sociale nata nel 2020.
L’associazione riunisce un gruppo di cittadini provenienti da diversi comuni, nell’area del Trasimeno e della Val Nestore, con l’intento di attivare una serie di azioni che hanno lo scopo di promuovere la Convenzione di Faro e favorirne l’attuazione.
Oggetti, luoghi e tradizioni sono importanti per via dei significati e degli usi che i cittadini attribuiscono ad essi e dei valori che rappresentano. Nello spirito della Convenzione del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale e naturale per la società, il progetto che si vuole promuovere, suggerisce una più ampia comprensione del patrimonio come bene comune, ponendo al centro le persone e le comunità del territorio del Trasimeno e Valnestore, coinvolgendole e incoraggiando l’innovazione sociale per aumentare la partecipazione civica e migliorare l’accesso all’eredità culturale in cui si identificano.
Tra le varie attività (da statuto) proposte dalla nostra associazione, vi sono:
– Passeggiate patrimoniali in luoghi di particolare interesse come risorsa plurale attraverso una ricerca-azione Faro e identificare nuove buone pratiche da diffondere.
– Incontri, convegni, workshop sul valore del patrimonio culturale per la società.
– Promozione di mostre, spettacoli e attività artistiche per rinforzare il desiderio di sentirsi una comunità e partecipare alle Giornate Europee del Patrimonio e passeggiate patrimoniali.
– Attività di informazione, orientamento, educazione in collaborazione con scuole, università e altri attori del sistema istruzione sui temi del patrimonio in qualunque forma.
– Creazione di una Comunità Patrimoniale, costituita da persone che attribuiscono valore a degli aspetti specifici del patrimonio culturale e naturale, che si augurano possano, nel quadro di un’azione pubblica, essere sostenuti e trasmessi alle generazioni future (articolo 2 della convenzione di Faro).
– Sviluppo di laboratori culturali ed interculturali con operatori socioculturali e docenti come fattore per la creazione di reti integrate dei territori;
– Favorire la nascita di una (o più) Commissioni Patrimoniali, intese come luogo istituzionale di collaborazione tra enti locali e cittadinanza sulla gestione partecipata del patrimonio culturale e naturale.
– Promuovere l’eredità culturale di un territorio attraverso un processo partecipato alla sua gestione con una condivisione di responsabilità e una diversificazione degli attori coinvolti anche in seno alla società civile.
La Comunità Patrimoniale di Faro Villa Buonaccorsi vuol fare di Villa Buonaccorsi un laboratorio dei beni comuni per coprogettare un futuro inclusivo e sostenibile per l’Europa di domani.
Sperimentiamo la convenzione di Faro come cantiere della memoria dei borghi montani colpiti dal sisma del 2016.
La Rete Faro Cratere è la cornice comune di una sequenza di Comunità Patrimoniali (CP), attivate da diverse amministrazioni o associazioni, tutte tese a valorizzare il nostro patrimonio immateriale a rischio di dispersione, per saldare la distanza tra la comunità che ha lasciato i borghi e quella che ci rientrerà tra una decina di anni, fatalmente diversa. Per questo occorre recuperare la memoria, il “capitale umano” dei borghi, valorizzando il patrimonio immateriale dei testimoni della vita quotidiana e del lavoro.
Qui presentiamo la Comunità Patrimoniale di Visso (MC) promossa dall’Amministrazione Comunale e Venti di Cultura
La Rete Faro Italia riunisce le istituzioni pioniere e pilota nell’applicazione della Convenzione di Faro, sotto l’egida dell’Ufficio in Italia del Consiglio di Europa. Il loro campo d’azione va al di là delle singole Passeggiate o Comunità Patrimoniali, e sono di ispirazione per tutti. Sono attori ingaggiati nella disseminazione della Convenzione sul territorio vasto, regionale e nazionale, in una strategia complessa e multi-stakeholder. Qui si presenta Faro Volturno.
Il gruppo Faro Volturno si costituisce a seguito della sottoscrizione di un protocollo dintesa che ha come mission principale la diffusione e la realizzazione delle azioni necessarie per rendere viva e attiva la convenzione di faro sul territorio del Volturno molisano.L’Associazione Dajai ha una forte connotazione di tipo pedagogico/educativa e nasce nel Dicembre del 2019 con l’obiettivo di valorizzare i percorsi della memoria attraverso attività esperienziali.
Tutti i soggetti coinvolti hanno deciso di sottoscrivere e condividere questo protocollo e unanimemente ci siamo dati alcune linee prioritarie di indirizzo generale
che possiamo così riassumere :
-INTERCULTURA, INTEGRAZIONE E PATRIMONIO : I NUOVI
CITTADINI E IL BENE COMUNE ;
-EDUCAZIONE AL PATRIMONIO DAI 5 AI 17 ANNI : ARCHEOLOGIA
SPERIMENTALE E INTERDISCIPLINARIETA’;
-CREAZIONE DI NUOVE PASSEGGIATE PATRIMONIALI SOPRATTUTTO NELL’ ALTA VALLE DEL VOLTURNO : OBIETTIVO INCLUSIONE ;
-PATRIMONIO E LEGALITA’.
NOTA del curatore: sarebbe meglio specificare un sottotitolo al nome della comunità patrimoniale che chiarisca i confini del suo patrimonio materiale/immateriale, tipo…
Mainarde, Faro Volturno
beninteso il nome è a vostra discrezione. Se dei limiti non comprendessero la complessità dei singoli patrimoni che valorizzate, vi preghiamo di non fare una unica scheda omnicomprensiva e di considerare si possono avere più comunità patrimoniali da parte dello stretto promotore, e su di una macro area geografica/concettuale vasta.
In generale la nostra piattaforma promuove azioni di reti tra CP e non CP che si fanno rete. Se i promotori fanno una azione di rete locale o tematica questa è una risorsa per tutti, che è bene si esprima attraverso più CP. In effetti nel primo campo (questo!) alcune reti propongono una definizione comune, e poi il tema della singola comunità patrimoniale
Sperimentiamo la convenzione di Faro come cantiere della memoria dei borghi montani colpiti dal sisma del 2016.
La Rete Faro Cratere è la cornice comune di una sequenza di Comunità Patrimoniali (CP), attivate da diverse amministrazioni o associazioni, tutte tese a valorizzare il nostro patrimonio immateriale a rischio di dispersione, per saldare la distanza tra la comunità che ha lasciato i borghi e quella che ci rientrerà tra una decina di anni, fatalmente diversa. Per questo occorre recuperare la memoria, il “capitale umano” dei borghi, valorizzando il patrimonio immateriale dei testimoni della vita quotidiana e del lavoro.
Qui presentiamo la Comunità Patrimoniale di Ussita (MC) promossa da C.A.S.A. – Cosa Accade Se Abitiamo