La Rete delle Memorie della Guerra è una rete tematica che si sta da tempo consolidando, grazie al sostegno di istituzioni pubbliche e di ricerca; il loro più forte legame è costituito dalle commemorazioni cui partecipano e si incontrano da molti anni le rispettive comunità patrimoniali
Il ricovero antiaereo denominato “Galleria Rifugio di Monfalcone” è stato uno dei rimossi dell’immaginario cittadino nonché una “leggenda metropolitana monfalconese”. Riscoperta da un team di appassionati di storia locali, guidati da Pietro Commisso fin dal 2011, è oggi uno dei principali asset culturali della città, nonché principale oggetto di indagine dell’omonima associazione.
Il rifugio antiaereo, ermeticamente chiuso dopo un terribile incidente avvenuto nella notte tra il 24 ed il 25 agosto 1945 nel quale persero la vita almeno 15 persone, rimase per quasi settant’anni una “capsula del tempo” dove riposavano centinaia di piccoli reperti. Recuperati, ripuliti e divulgati divennero motore di un lungo ed insperatamente fruttuoso ciclo di raccolta di testimonianze orali, ma anche di documenti, fotografie, disegni.
Il centro storico di Nizza Monferrato, con il Museo Bersano delle stampe sul Vino (privato), le cantine storiche e il Museo del Gusto (civico), è parte integrante della core zone n. 4 “Nizza e Barbera” del sito UNESCO dei Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, dunque è un bene Patrimonio dell’Umanità.
Alcune associazioni locali da anni promuovono in stretta collaborazione tra loro (organizzando conferenze, seminari, spettacoli, presentazioni di libri e altre iniziative) una maggiore partecipazione, consapevolezza e azione propositiva da parte della comunità nei confronti delle amministrazioni pubbliche su temi civici, culturali e sociali in generale, con particolare attenzione alle tradizioni locali e al patrimonio intangibile, all’ambiente e alla valorizzazione della cultura.
(nota del curatore: qui va la descrizione di eventuali reti di comunità patrimoniali cui partecipa la singola descritta sotto, nel vostro caso potrebbe essere: Rete Faro Valdaso. L’ecomuseo è proponente/coordinatore e va indicato più in basso, le comunità patrimoniali sono dedicate alla promozione di un singolo bene comune e, per non confonderci con la rete degli ecomusei italiani, in questo caso potrebbero coincidere con le “antenne” ecomuseali…
La Rete Faro Cratere è la cornice comune di una sequenza di Comunità Patrimoniali (CP), attivate da diverse amministrazioni o associazioni, tutte tese a valorizzare il nostro patrimonio immateriale a rischio di dispersione, per saldare la distanza tra la comunità che ha lasciato i borghi e quella che ci rientrerà tra una decina di anni, fatalmente diversa. Per questo occorre recuperare la memoria, il “capitale umano” dei borghi, valorizzando il patrimonio immateriale dei testimoni della vita quotidiana e del lavoro.
Qui presentiamo la Comunità Patrimoniale di Montalto delle Marche (FM) promossa dall’Amministrazione Comunale e Marchingegno
la Rete Faro Patrimonio Minerario valorizza lo straordinario patrimonio di paesaggi e tecniche industriali che caratterizzano il territorio italiano, al fine di tramandarne il valore d’uso alle generazioni future, che è indissolubilmente legato al senso di comunità che le ha generate e le tiene assieme.
Qui presentiamo la la Comunità Patrimoniale di Cabernardi a Sassoferrato (PU) promossa dall’associazione culturale La Miniera, dall’Amministrazione Comunale e da Marchingegno
Il territorio delle Terre di Mezzo rappresenta un’area rurale della pianura cuneese che coinvolge 17 Comuni riuniti nell’Associazione Octavia (Cardé, Casalgrasso, Cavallerleone, Faule, Lagnasco, Manta, Monasterolo di Savigliano, Moretta, Murello, Polonghera, Revello, Ruffia, Scarnafigi, Torre San Giorgio), crocevia di strade e collegamenti tra le aree collinari e montane della provincia di Cuneo e tra i principali centri cittadini.
In questa scheda si presenta in particolare la Comunità Patrimoniale di Cardé, borgo che ha sviluppato da alcuni anni una serie di attività e interventi di valorizzazione del proprio centro storico e delle sue attività e iniziative tradizionali, partecipando con Revello e Scarnafigi a un progetto di recupero di tre immobili storici cofinanziato dall’Unione europea sul tema “Il Sacro, il Profano e la Corte”, nell’ambito del MAB Monviso UNESCO.
Il territorio delle Terre di Mezzo rappresenta un’area rurale della pianura cuneese che coinvolge 17 Comuni riuniti nell’Associazione Octavia (Cardé, Casalgrasso, Cavallerleone, Faule, Lagnasco, Manta, Monasterolo di Savigliano, Moretta, Murello, Polonghera, Revello, Ruffia, Scarnafigi, Torre San Giorgio), crocevia di strade e collegamenti tra le aree collinari e montane della provincia di Cuneo e tra i principali centri cittadini.
In questa scheda si presenta in particolare la Comunità Patrimoniale di Revello, borgo che ha sviluppato da alcuni anni una serie di attività e interventi di valorizzazione del borgo e delle attività tradizionali, partecipando con Cardé e Scarnafigi a un progetto di recupero di tre immobili storici cofinanziato dall’Unione europea sul tema “Il Sacro, il Profano e la Corte”, nell’ambito del MAB Monviso UNESCO.
Nello stesso territorio comunale di Revello si trova anche l’Abbazia di Staffarda con il suo borgo rurale medioevale, gestito dalla Fondazione Ordine Mauriziano, che è stato a sua volta interessato da un importante intervento di recupero, sempre nell’ambito dello stesso bando europeo PSC finalizzato alla valorizzazione del Distretto UNESCO piemontese.
Il territorio delle Terre di Mezzo rappresenta un’area rurale della pianura cuneese che coinvolge 17 Comuni riuniti nell’Associazione Octavia (Cardé, Casalgrasso, Cavallerleone, Faule, Lagnasco, Manta, Monasterolo di Savigliano, Moretta, Murello, Polonghera, Revello, Ruffia, Scarnafigi, Torre San Giorgio), crocevia di strade e collegamenti tra le aree collinari e montane della provincia di Cuneo e tra i principali centri cittadini.
In questa scheda si presenta in particolare la Comunità Patrimoniale di Scarnafigi, borgo che ha sviluppato da alcuni anni una serie di attività e interventi di valorizzazione del proprio centro storico e delle sue attività e iniziative tradizionali, partecipando con Revello, Cardé e Scarnafigi a un Bando per il recupero di immobili storici cofinanziato dall’Unione europea, nell’ambito del MAB.
Il progetto “Antica Lucania” si propone di valorizzare i borghi storici e le comunità di nove località, da Cetara a Casalvelino, legate agli antichi approdi monastici lungo le coste della Campania; l’iniziativa “Navi e porti della Badia di Cava” ha già posto le basi per una serie di attività a partire da una importante pubblicazione del 2021 relativa appunto alla costiera salernitana che ricade in ben 4 province differenti (Salerno, Potenza, Matera e Cosenza).
Questa scheda è dedicata al Comune di Cetara, il più a nord della rete.