Nell'aderire con interesse scientifico ai principi della Convenzione di Faro e grazie all'azione dei facilitatori Faro Convention Citizens of Europe, una rete di istituti alberghieri operante nella Regione Sicilia, ha deciso di unirsi al progetto per rinsaldare quella tradizione che illumina di gloria la contemporanea gastronomia siciliana attraverso la creazione della comunità patrimoniale che in questo obiettivo racchiude e mette in relazione tutta l'isola con la storia di tutta Europa testimoniando il territorio isolano ricco di lasciti dovuti ai popoli che qui hanno trovato risorse e ricchezze in abbondanza. Fare rete, sentendo la consapevolezza della identità di una tradizione ereditata dai padri fondatori, significa trasmettere ai giovani delle nostre scuole delle coordinate culturali importanti da cui partire per elaborare una professione che possa offrire un solido futuro. E' questa la mission che perseguiamo con la creazione della Comunità Patrimoniale Faro Cucina Siculo-Mediterranea, anche nel rispetto di un rapporto di collaborazione che essendo già in atto, pone le giuste basi per avviare una serie di incontri che rinsaldano la Comunità e fanno crescere quella sana competizione che è alla base di uno sviluppo per valorizzare e tutelare la millenaria tradizione culinaria siciliana. Nell'impegno di incrementare un'abilità didattico-formativa ad ampio raggio, il traguardo proprio di questa mission è anche lo sviluppo di adeguate competenze storiche, culturali, digitali, che si porteranno avanti in concomitanza del progetto di Comunità che non lasci indietro nessun plesso scolastico, favorendo in tal modo lo sviluppo delle prestazioni degli allievi. Sia il settore della “Cucina” che quello della “Accoglienza turistica” saranno chiamati in causa per operare una nuova sinergia e collaborazione che includa una work experience che faciliti l'inserimento nel mondo del lavoro accrescendo nei giovani studenti la partecipazione attiva che li carichi di entusiasmo per la tutela e la valorizzazione del territorio siciliano. Inoltre questa co-creation produrrà ulteriori stimoli tra i gruppi producendo un potenziale creativo di stimolo nella produzione di contenuti. E' proprio la specificità delle competenze che contribuisce all'incremento dell'impegno per un raggiungimento ottimale dei risultati.
La comunità, composta inizialmente da studiosi e appassionati di arte e storia sacra, si prefigge il recupero e la valorizzazione della storia dello stanziamento dei cappuccini in Bologna attraverso i secoli e le vicende occorse alle loro chiese, di Monte Calvario sino al primo Ottocento e di San Giuseppe Sposo, l’attuale; particolare attenzione viene dedicata alle vicende che hanno condotto alla creazione del prezioso Museo (purtroppo oggi non più visitabile) che era stato voluto dai frati per garantire la conservazione di dipinti, sculture, opere d’arte decorativa dal Quattrocento al Novecento, entro le mura del convento e realizzato dall’architetto Leone Pancaldi.
Per i cappuccini sia a Bologna che nel resto della Provincia cappuccina, furono attivi il Guercino, con numerosi dipinti, e trascorrendo nel tempo Carlo Cignani, Ercole Graziani, i Gandolfi e molti altri, i quali operarono nei termini loro richiesti dai cappuccini che vollero che le immagini fossero in concordia con i motivi della loro predicazione.
In occasione delle diverse presentazioni del volume sul tema realizzato dall’Università di Bologna, con la collaborazione della Provincia dei Frati Minori Cappuccini dell’Emilia Romagna, dei Musei Civici bolognesi e di altre istituzioni cittadine, è emerso un vasto interesse per l’iniziativa e quindi l’esigenza di promuovere ulteriori occasioni di incontro e studio.
ll Museo della Resistenza e della Vita Sociale in Val Borbera “G.B. Lazagna” si trova, nel Palazzo Spinola di Rocchetta Ligure, comune della provincia di Alessandria di 216 abitanti, situato all’incrocio tra i torrenti Sisola e Borbera; collegato al Museo è il ‘Centro di Documentazione di Rocchetta Ligure’, sorto con l’intento di connotarsi quale luogo di riferimento di tutto quel materiale a stampa e manoscritto proveniente da biblioteche e archivi anche privati, collezioni, corrispondenze, raccolte fotografiche e altro, esistente in valle e relativo alla storia dei luoghi e degli abitanti. Tra i suoi compiti peculiari ha quello della raccolta e conservazione di materiale documentario segnatamente storico-partigiano, attraverso una piccola biblioteca specialistica di pubblicazioni relative al movimento della Resistenza e un deposito permanente di testimonianze dirette: interviste audio e video, fotografie, materiale costituito in larga parte da documenti originali proveniente da donazioni concernenti in modo specifico le Valli Borbera e Curone
Rinascita Ferroviaria Molisana: la Comunità Patrimoniale che ricollega il Territorio
Nel cuore del Molise, una regione ricca di storia, tradizioni e paesaggi unici, opera ‘Rinascita Ferroviaria Molisana.’
Questo gruppo rappresenta un punto di riferimento per la salvaguardia, la valorizzazione e il rilancio del patrimonio ferroviario e culturale del territorio in quanto agisce come catalizzatore per unire cittadini, associazioni, amministrazioni locali e stakeholder. Obiettivo: trasformare le vecchie linee ferroviarie e le stazioni abbandonate in motori di rinascita culturale, sociale ed economica.
MISSIONE
‘Rinascita Ferroviaria Molisana’ nasce per promuovere la conservazione e il riutilizzo delle infrastrutture ferroviarie storiche del Molise, trasformandole in luoghi di cultura, turismo e aggregazione. La comunità crede fermamente che la ferrovia non sia solo un mezzo di trasporto, ma un simbolo di connessione tra le persone, il territorio e le sue radici.
OBIETTIVI PRINCIPALI
1. Riqualificare le stazioni ferroviarie del tratto ferroviario ‘Campobasso-Termoli’: dare nuova vita a strutture storiche a partire dalla stazione di Matrice per trasformare poi tutte le altre in polo culturale e turistico;
2. Promuovere la mobilità sostenibile: incentivare il ritorno a forme di trasporto collettivo che rispettino l’ambiente e rilancino il valore della rete ferroviaria.
3. Valorizzazione del patrimonio immateriale: collegare le infrastrutture ferroviarie alle tradizioni locali, come Tratturi, fuochi rituali, ecc., (ri)creando un legame tra passato e futuro.
INIZIATIVE IN CORSO
La comunità ha avviato progetti concreti per raggiungere i suoi obiettivi:
– Museo Diffuso del Patrimonio Ferroviario e Culturale: con la collaborazione dell’ADN di Matrice, è in fase di progettazione un museo dedicato alla storia delle stazioni ferroviarie e alle tradizioni locali, come i fuochi rituali e il Tratturo “Centocelle-Cortile”. Questo spazio sarà un punto di riferimento per riscoprire le radici molisane.
– Coinvolgimento della comunità locale: attraverso eventi, come passeggiate lungo i Tratturi che costeggiano le linee ferroviarie dismesse e attività culturali. La comunità lavora per rafforzare il senso di appartenenza e la consapevolezza del valore del territorio.
– Collaborazioni con altre realtà: La Rinascita Ferroviaria Molisana è parte di una rete più ampia che include associazioni, comuni, società civile: ‘Preidio per non morire’
PERCHÈ LA FERROVIA?
La linea ferroviaria del Molise racconta una storia di sviluppo, sacrificio e progresso!
Recuperarla significa non solo preservare un pezzo della nostra identità ma anche dare una nuova prospettiva di futuro.
Una ferrovia può tornare a essere una via di comunicazione ma anche una porta d’accesso per il turismo lento, una piattaforma per la cultura e un simbolo di unione tra passato e presente.
UN INVITO A PARTECIPARE
La Comunità Patrimoniale ‘Rinascita Ferroviaria Molisana’ invita tutti coloro che amano il Molise e ne riconoscono il valore a unirsi al progetto.
Che si tratti di contribuire con idee, volontariato o semplicemente diffondendo la voce, ogni partecipazione è preziosa per far tornare a vivere le ferrovie molisane e il territorio che le circonda in quanto ‘Rinascita Ferroviaria Molisana’ non è solo un progetto: è una visione per un Molise più connesso, sostenibile e consapevole del suo ricco patrimonio.
Attraverso la forza della comunità e il rispetto delle tradizioni questa iniziativa punta a trasformare il passato in una risorsa per il futuro.
L’Associazione Culturale “La Faglia” è custode di uno dei più suggestivi fuochi rituali del Molise: ‘La Faglia.’
Questa imponente torcia di canne, lunga 13 metri e con oltre un metro di diametro, è il cuore pulsante di una celebrazione che unisce l’intera comunità in un’esperienza collettiva di tradizione, fede e condivisione.
Il rituale si svolge la Vigilia di Natale ma le sue radici affondano in antichi riti propiziatori legati al culto del Sole e del Fuoco risalenti al solstizio d’inverno.
Il fuoco simboleggia la rinascita del sole e, con esso, della luce e della speranza per il nuovo anno.
Descrizione del Rito La preparazione della Faglia inizia settimane prima dell’evento, con la raccolta delle canne lungo il fiume Biferno. Queste vengono sapientemente assemblate dai volontari dell’associazione i quali, con dedizione e maestria, intrecciano le canne per creare una torcia robusta e duratura. Il giorno della Vigilia, circa 50 uomini portano la Faglia a spalla attraverso il borgo, accompagnati dai canti e musiche tradizionali, creando un’atmosfera carica di emozione e partecipazione. Il rito culmina con l’innalzamento e l’accensione della Faglia davanti al campanile della chiesa madre “Santa Maria Assunta in Cielo”, un punto simbolico e spirituale che domina il paese. L’accensione della torcia è un momento di forte impatto emotivo: la fiamma che si innalza verso il cielo rappresenta non solo la luce, ma anche un presagio per l’anno a venire. Il modo in cui la Faglia brucia viene interpretato per leggere il futuro della comunità, offrendo segni e indicazioni sul raccolto e sulle sorti dell’intera popolazione. Impatto Culturale ‘La Faglia’ rappresenta non solo un’antica tradizione molisana, ma anche un potente simbolo di identità culturale e di coesione comunitaria. Questo rito si propone anche come un evento dal grande impatto visivo, capace di affascinare visitatori e studiosi. Grazie al lavoro dell’Associazione Culturale “La Faglia”, questa tradizione è stata riscoperta e preservata, diventando una testimonianza viva della cultura popolare del Molise e un esempio di come le radici culturali possano rappresentare una risorsa strategica per lo sviluppo del territorio. Il rito della Faglia non è solo un evento da vedere, ma un’esperienza da vivere, che connette passato, presente e futuro in un cerchio di fuoco e luce. Un vero e proprio patrimonio dell’umanità, imperdibile per chi desidera scoprire le tradizioni autentiche e profonde del Molise. Un rito del fuoco che illumina il cammino di chi crede nel valore delle proprie radici.