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FIP1_ODG_6_12_2021_ReteFaroItalia.pdf
FIP2_ Napoli_16_e_17_dicembre_2021_Draft_1.12.pdf
FAQ Faro Italia Platform (FIP) frequently asked questions
Normalmente le FAQ presuppongono una platea di discenti ed una élite di docenti: non è questo il caso perché i contenuti sono stati elaborati attraverso la vivace interazione tra il gruppo di esperti che per primi hanno implementato FIP. Sono presentati in forma di FAQ per semplificare e riassumere questo processo di elaborazione collettiva (FC).
Ho scoperto da poco la Convenzione di Faro e mi sembra di operare già in una Commissione Patrimoniale: c’è posto per me nella Faro Italia Platform ?
Si. FIP non ha una gerarchia astratta per anzianità di iscrizione. Lo straordinario valore della Convenzione di Faro è proprio quello di aver dato voce e sistematizzato strategie di appropriazione del patrimonio culturale già condivise da un gran numero di operatori. Proprio perché si basa sulla attribuzione di responsabilità a loro, e dunque su forme innovative di partecipazione ai processi di valorizzazione. La scheda della FIP va compilata in ogni sua parte perché essa stessa è uno strumento di autovalutazione del processo che ciascuna CP ha messo in atto. In altre parole siamo orientati al successo nella valorizzazione di ciascun bene, ma ciò che ci unisce è il processo partecipato che ciascuno attiva, a prescindere dal suo stato di avanzamento.
Tutti i soggetti che si occupano della implementazione della Convenzione di Faro sono presenti in FIP ?
No, nell’atlante FIP non compaiono le istituzioni che si occupano in generale della promozione della convenzione o del territorio in quanto tali. FIP è composto da comunità specifiche per il recupero salvaguardia e valorizzazione di un determinato bene. Anche il patrimonio immateriale è ricondotto al luogo dove si è generato. Nel caso di istituzioni che operano in rete sono presenti in FIP i singoli nodi, che hanno una matrice comune, ma partnership e percorso di implementazione diversi. Questo è valido anche per Faro Venezia ovviamente che, nonostante sia incaricata di sviluppare il prototipo della FIP, ed abbia una quindicinale esperienza nel quadro della Convenzione di Faro, non presenta nodi nella FIP. Ha ispirato altre CP a Venezia ed in Italia, che hanno come primattore altre associazioni, ma Faro Venezia al momento non gestisce direttamente una strategia rivolta ad un singolo bene, e dunque non è in FIP.
Che differenza c’è tra promotore/coordinatore e comunità patrimoniale (CP) ?
Sono due soggetti distinti, uno è singolare, il promotore, perché, anche quando raggruppa su di se componenti diverse, mantiene la sua unitarietà di indirizzo e ha la responsabilità individuale del coordinamento.
La Comunità Patrimoniale è distinta dal promotore, anche nel nome, per descrivere immediatamente il luogo specifico per il quale si adopera, o lo specifico patrimonio immateriale: la CP è un soggetto plurale composta dalle associazioni/amministrazioni/aziende/università che desiderano aderire, e che tutte assieme sono determinanti per il successo della strategia di valorizzazione del bene.
Esistono altre analoghe reti di Comunità Patrimoniali in altri paesi europei ?
No. Stiamo costruendo assieme il primo prototipo di un atlante della Comunità Patrimoniali. L’Italia è caratterizzata da una grande molteplicità di patrimoni culturali diffusi nel suo territorio; parallelamente esprime una straordinaria policentricità di associazioni dedicate ad esaltarne la ricchezza; è il primo stato europeo membro del G20 a ratificare definitivamente la Convenzione di Faro: per questo insieme di ragioni è stata scelta per avviare una sperimentazione di come possa essere tenuta assieme e fare squadra la comunità nazionale delle CP.
A chi si rivolge la Faro Italia Platform ?
Il pubblico dell’atlante sono innanzitutto i soggetti che lo animano, FIP è una cornice comune dove gli attori rappresentano la propria strategia di valorizzazione del proprio bene, perfezionandola con l’aiuto degli altri, sia nei contenuti che nei metodi. Qui tutti insegnano ed imparano allo stesso tempo, in un processo di fertilizzazione trasversale (cross-fertilization). Lo straordinario policentrismo italiano mostra i suoi limiti nella difficoltà di fare squadra, la Convenzione di Faro e FIP sono strategie dal basso (bottom-up) per superarli, per incidere nei processi decisori primari, per dare corpo alle buone intenzioni, per condividerle con chi ha obbiettivi analoghi localmente ed in tutt’Italia, per dare concretezza alle proprie aspirazioni nel realizzare effettivamente la strategia di valorizzazione del proprio patrimonio culturale.
Le Comunità Patrimoniali sono soggette ad una valutazione ?
Sono oggetto di una gerarchia strategica centrale ?
No. La registrazione delle CP avvia un processo di autovalutazione e autopromozione da parte del soggetto proponente. Il coordinatore (Faro Venezia) si occupa solo di verificare la corrispondenza della CP alle caratteristiche descrittive comuni per tutti, che sono state elaborate in un processo condiviso con i primattori della Rete Faro Italia. La capacità di trarre profitto dalla appartenenza all’atlante è proporzionale con la capacità delle CP di disseminare i propri metodi ed i propri contenuti, come di apprendere dagli altrui. Il policentrismo è la forza culturale ma anche la debolezza del sistema italiano, che rischia di risultare polverizzato. FIP promuove reti dal basso tra le CP che, lavorando su temi culturali comuni, trovano strumenti operativi assieme, capaci di dare concretezza alle proprie strategie. Con il fine di arrivare alla sostenibilità finanziaria autonoma, magari attivando assieme filiere finanziarie al livello locale, regionale, nazionale e comunitario. Gerarchie variabili evolvono dal basso per dare corpo alle strategie operative che le CP sanno mettere in gioco.
Come si rappresenta la piattaforma all’esterno ?
Ciascuna Comunità Patrimoniale ha strategie di comunicazione del proprio processo all’esterno, soprattutto dedicate al pubblico della comunità locale. FIP fornisce un pubblico nazionale a questa divulgazione, con iniziative di rete specifiche di ciascuna CP, volte a valorizzare i temi comuni, per esempio propone Passeggiate Patrimoniali, convegni, ecc. capaci di attrarre anche altre CP. Eventi che non sono solo descritti nella scheda individuale, ma messi in evidenza nel sito, in una apposita sezione. In più viene fornito uno spazio on line dedicato ai metaeventi, agli eventi ricorrenti sotto forma di festival, che sono dedicati a speciali caratteristiche della Convenzione di Faro. Il successo, anche nella comunicazione all’esterno, dipende dalla capacità di ciascuna CP di fare rete con le altre.
La mia attività di caratterizza come rete territoriale, e/o è dedita ad itinerari culturali: come posso partecipare a FIP ?
FIP è una rete di poli territoriali dove le Comunità Patrimoniali sono individuate in un sito specifico, che in questo caso è il polo di attrazione di ciascun itinerario, o il nodo della rete. Itinerari e reti locali sono interpretati in FIP attraverso una sequenza di comunità patrimoniali, ciascuna contraddistinta da un patrimonio fisico, fulcro della attività locale. Per esempio Faro Cratere agisce in diversi borghi del centro Italia colpiti dal sisma del 2016, con una cornice comune di diverse associazioni promotrici, dedite ciascuna a valorizzare il proprio patrimonio immateriale a rischio di dispersione. Oppure la Federazione Europea Itinerari Storici Culturali propone delle diverse comunità patrimoniali in diverse città toscane, come nodi dedicati alla promozione del loro patrimonio immateriale artistico e produttivo.