Comunità di riferimento
La Comunità Patrimoniale Faro Musei Sommersi e architetture Costiere, intende abbracciare un ampio contesto culturale come il patrimonio materiale che comprende le aree archeologiche individuate lungo la costa della Sicilia e le architetture costiere, nel passato finalizzate all’avvistamento di flotte marine (Torri di guardia) e alla lavorazione di prodotti del mare come le storiche tonnare, ma altresì la tutela del paesaggio costiero e la salvaguardia dei fondali in prossimità delle coste. In tal modo gli spazi di vita diventano luoghi della cultura del passato, del presente e del futuro in sinergia atemporale e multidisciplinare aprendo ad un rinnovato uso degli spazi collettivi.
Palermo
sicilia
90141
Italia
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d.ssa Valeria Li Vigni Tusa
presidente@fondazionesebastianotusa.org
arch. Rosa Anna Argento
faroconvention@libero.it
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Patrimonio di riferimento
La Fondazione Sebastiano Tusa promuove la figura e gli studi dell'Archeologo e Sovrintendente nell'intento di proseguire le sue opere che hanno valorizzato il patrimonio culturale siciliano relazionandolo con il dibattito culturale internazionale.
La sua passione e i suoi studi gli permisero di portare alla luce relitti e tesori nel mare Mediterraneo ma anche in siti lontani come in Giappone, Algeria, Libia ed anche in Pakistan e Iran.
Al lavoro appassionato e scientifico del Professore Sebastiano Tusa dobbiamo i primi itinerari archeologici nelle aree marine protette della nostra isola arricchendo in tal modo l'offerta turistica mirata alla fruizione dei beni culturali e avvalorando importanti tesi storiche le cui tracce ancora presenti nei nostri fondali rappresentano i documenti di valore inconfutabile. La fondazione incoraggia la ricerca del patrimonio archeologico sommerso ed anche quello tangibile lungo le coste come i manufatti nati per la difesa e quelli destinati alla lavorazione dei prodotti del mare.
Al Professore Sebastiano Tusa si deve la creazione nel 2004 della Soprintendenza del Mare per funzionalizzare e tutelare le numerose ricerche che conduceva sul campo ma anche per sostenere le sue ricerche in ambito storico e antropologico. Con il suo lavoro Sebastiano Tusa ha posto le basi della Convenzione UNESCO per la protezione del Patrimonio culturale sommerso del Mediterraneo firmata a Parigi nel 2001.
L'approccio alle sue ricerche era condotto secondo uno schema di bottom up come anche viene raccomandato dalla Convenzione di Faro, ovvero con dialoghi ed interviste alla gente del luogo: pescatori, anziani, subacquei nativi del territorio in quanto testimoni di tradizioni che rischiano di scomparire nel tempo. Inoltre i suoi studi lo portavano a interessarsi al grave processo di erosione delle coste e tutte le problematiche ambientali che possono alterare o distruggere i reperti sommersi.
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Grazie al collegamento virtuale con telecamere subacquee, oggi siamo in grado di visitare i reperti nei luoghi stessi dei loro ritrovamenti ma anche, cosa importantissima, aumentare la loro tutela con un monitoraggio costante esattamente come in ambienti museali tutelati.
L'impegno di ambientalista del Professore Sebastiano Tusa speso per la tutela concreta del Mare Mediterraneo comprendeva la lotta contro le perforazioni per gli alti rischi sia per la biodiversità che nei confronti dei reperti del patrimonio sommerso anche lungo le coste così come in mare aperto. A protezione dei Banchi dello Stretto dalle spinte delle multinazionali aveva lavorato a progetti per l'istituzione della Riserva della Biosfera presentata in sede UNESCO.
L'archeologia e la storia perseguono entrambi la finalità della ricerca, cioè la conoscenza del passato e la ricostruzione degli eventi che ne hanno determinato lo svolgimento. Se lo storico attinge a fonti indirette attraverso i testi scritti, l'archeologo si serve di fonti dirette come i manufatti per risalire alle molteplici domande irrisolte della storia.
Il reperto più umile, una scheggia di selce, il frammento di un vaso, le tracce che la terra conserva, svelano connessioni importanti che consentono di risalire alle antiche civiltà che le hanno create. Le informazioni non sono palesi come per le fonti scritte ma l'archeologo deve indagare attraverso le conoscenze scientifiche sui materiali e le loro trasformazioni attraverso il tempo e le interazioni con l'ambiente.
La ricchezza archeologica del patrimonio culturale sommerso della Sicilia è di inestimabile valore culturale ma molti aspetti devono essere ancora studiati sulla base di tracce concrete e reperti purtroppo ancora da portare alla luce.
Un lavoro puntuale e meticoloso, fatto di rimandi e documenti storici, ipotesi e tesi avvalorate da studi e ricerche. Dunque un lavoro da svolgere in team, con la collaborazione di ricercatori, studiosi di storia, archeologi, scienziati di diversa provenienza ma sempre mossi da passione e dedizione. Operare in sinergia significa anche operare in sicurezza, non soltanto in quanto si lavora su materiali resi fragili dal tempo e dalle condizioni climatiche ma anche per le profondità marine sempre insidiose e di grande rischio.
Gli interventi subacquei, nel corso del tempo, hanno dovuto superare grandi difficoltà e rischi insidiosi e questo ha permesso la nascita di nuove figure professionali di eccezionale profilo: l'operatore fotografico subacqueo esperto nell'impiego di tecnologie digitali, il tecnico di produzione e montaggio di prodotti video subacquei, l'Assistente archeologo subacqueo, ed altri ancora. L'importante sostegno è arrivato dagli Assessorati al Lavoro e della formazione Professionale e dai Beni Culturali della Regione Siciliana ed anche dal Fondo Sociale Europeo e dal Ministero del Lavoro.
L'alto potenziale della Comunità Patrimoniale Faro Musei sommersi e architetture costiere si concretizza attraverso una capillare divulgazione di formazione scolastica per dare consapevolezza ai giovani studenti delle grandi opportunità professionali esistenti.
La tutela e la valorizzazione deve nutrirsi di una conoscenza adeguata e profonda del patrimonio culturale e questo è alla base di qualunque progetto scientifico.
elevato grado di coinvolgimento di interessi scientifici e tecnici in quanto la storia, come ci insegna l'Archeologo e Soprintendente Sebastiano Tusa, è ancora tutta da scoprire e da verificare nelle sue ipotesi.
Il Professore Tusa aveva coniato la definizione di "Mare come Museo Diffuso" perché era sua volontà spingere per una rivalutazione del territorio in cui gli attori coinvolti fossero i pescatori, gli operatori della ristorazione, i subacquei, le associazioni e l'intero tessuto produttivo del paese.
Comunità locali collegate
Associazione Faro Convention Citizens of Europe-
Regione Siciliana- Assessorato dei beni culturali e dell'identità siciliana-
ARPA Sicilia- Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente-
Processo
In Occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2024 l'Associazione Faro Convention e la Fondazione Sebastiano Tusa organizzano un Convegno a tema: Il bene nostro: un patrimonio in cammino nella suggestiva cornice del sito archeologico di Contrada Stretto (Partanna -TP), sede distaccata della Fondazione Sebastiano Tusa.
- Itinerari completi consultabili sul sito: https://www.regione.sicilia.it/beniculturali/sopmare
- siti archeologici e musei visitabili sul sito: https://www.regione.sicilia.it/beniculturali
#RassegnaDelMareSebastianoTusa https://www.instagram.com/reel/C_8CB7YC6MK/...
Passeggiate patrimoniali ed eventi realizzati
Passeggiate patrimoniali ed eventi da realizzare
Attività di rete
Parametri di confronto
- Montagna
- Collina
- Costa
- rete mista
- archeologico
- paesaggistico
- nessuno
- sistema geografico -per esempio: Laguna di Venezia
- isole
- archeologia antica
- itinerario locale
- convegni
- festival
- esposizioni museali e temporanee
- percorsi culturali