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La rete dei Musei di Comunità raccoglie le comunità patrimoniali della piattaforma dedicate a valorizzare le proprie collezioni assieme alla comunità che le ospita, alla luce della Convenzione ma anche della nuova definizione di museo data da ICOM, International Council of Museums.
“Il museo è un’istituzione permanente senza scopo di lucro e al servizio della società. (…) Opera e comunica eticamente e professionalmente e con la partecipazione delle comunità, offrendo esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze”
Qui parliamo della comunità patrimoniale del Palladio Museum. È il museo del Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio, allestito nel suo palazzo più bello. Racconta la storia straordinaria di un ragazzo di umili origini che da scalpellino diventa il più famoso architetto del mondo. Con una convinzione: la capacità dell’architettura di migliorare il mondo intorno a sé.
“La rete Faro Fuochi Rituali si occupa di attività ancestrali legate ai riti del fuoco a partire da quelli del Molise, regione che ospita quelli più grandi al mondo!
Anticamente rappresentavano la contrapposizione della luce rispetto al buio, spesso celebrati tra l’inverno e la primavera.
Con l’adesione al progetto dell’OML denominato ‘MANGIA FUOCO’, ideato e pensato dopo gli incendi che di recente hanno devastato soprattutto il basso Molise, si è pensato di avviare un processo ‘culturale’ sull’elemento fuoco, trattandolo per la prima volta a 360 gradi! Dunque anche una strategia di governo delle foreste e di riduzione del rischio di incendi, oggi capace di ispirare nuovi modelli di sostenibilità dove le comunità locali si attivano per contrastare gli effetti del cambiamento climatico.”
Nel tardo pomeriggio del 24 dicembre sulle finestre delle abitazioni del paese vengono accesi dei piccoli lumi (quindi dei piccoli fuochi, a simboleggiare come tutta la popolazione si sta preparando alla nascita di Cristo. Per l’occasione vengono condotte in processione delle gigantesche “torce” chiamate “‘ndocce“
(nota del curatore:
La rete Faro Fuochi Rituali si occupa di attività ancestrali legate ai riti del fuoco diffusi in tutta Italia. Anticamente rappresentavano la contrapposizione della luce rispetto al buio, spesso celebrati tra l’inverno e la primavera.
La rete è ideata e pensata dopo gli incendi che di recente hanno devastato aree boschive in Italia e nel mondo, si è pensato di avviare un processo culturale sull’elemento fuoco, trattandolo a 360 gradi! Dunque anche una strategia di governo delle foreste e di riduzione del rischio di incendi, oggi capace di ispirare nuovi modelli di sostenibilità dove le comunità locali si attivano per contrastare gli effetti del cambiamento climatico.
Qui parliamo della Comunità Patrimoniale delle n’docce di Pietracupa promossa dall’associazione ‘Borgo inaspettato’ attraverso il progetto dell’OML ‘Mangia Fuoco.’
La valle è circondata da borghi storici originati intorno all’anno mille da una comunità che viveva ed operava nella vallata, e che da sempre ha interagito edificando le Pievi nel fondovalle, condividendo norme statutarie nei primi secoli del secondo millennio, utilizzando “in comune” ampie porzioni di aree boscate.
La coesione della comunità si è recentemente manifestata in occasione di una “minaccia” ambientale che incombe sulla vallata ove sorgeva l’antica Pieve di Borgo Cervino (distrutta all’epoca dell’edificazione della attuale Parrocchia di Mombaruzzo Stazione) e non ancora completamente scongiurata; nell’area sorge anche una delle più antiche cantine sociali, fondata alla fine dell’800, la Cantina “Tre Secoli”.
In contrapposizione allo sviluppo post-industriale la Comunità promuove iniziative di valorizzazione del territorio come ad esempio quella dell’Azienda Pico Maccario che ha posto a delimitare i vigneti aziendali a corpo unico, più di cinquemila piante di rosa e mille pali matita colorati apportano gioia e colore, oppure quella delle donne di Maranzana che hanno creato l’itinerario del “Paese dei Babaci”.