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La rete Langa del Sole ha come principale scopo la valorizzazione del patrimonio materiale ed immateriale della Langa profonda attraverso azioni concrete volte alla creazione di un sistema coerente e integrato di suggestioni capaci di trasformarsi in esperienze e attività sul territorio.
Gli amministratori e operatori locali coinvolti hanno scelto di andare oltre il tradizionale campanilismo per costruire un gruppo di lavoro coeso e propositivo, che intende gradualmente coinvolgere l’intera popolazione dei borghi delle Langhe più autentiche e meno “turistiche”, profondamente legate ai racconti di Fenoglio e Pavese.
E’ difficile stabilire con precisione l’anno in cui fu fondato il monastero di Marcenasco, nella frazione Annunziata del Comune di La Morra: è, comunque, certo che la pieve di San Martino di Marcenasco esisteva già alla fine del XII secolo; il Monastero rappresenta un esempio unico di architettura tipica del romanico sviluppatosi nelle Langhe legato ad una società di tipo rurale che nel tempo ha rappresentato il punto di riferimento religioso e sociale, un elemento identitario per la zona e per il paesaggio. Nel processo di recupero in corso, finalizzato alla realizzazione di un museo del vino e uno spazio polifunzionale didattico a disposizione della comunità (grazie a un finanziamento europeo PSC – Bando siti UNESCO gestito da Regione Piemonte), sono coinvolti diversi soggetti pubblici e privati.
Il territorio delle Terre di Mezzo rappresenta un’area rurale della pianura cuneese che coinvolge 17 Comuni riuniti nell’Associazione Octavia (Cardé, Casalgrasso, Cavallerleone, Faule, Lagnasco, Manta, Monasterolo di Savigliano, Moretta, Murello, Polonghera, Revello, Ruffia, Scarnafigi, Torre San Giorgio), crocevia di strade e collegamenti tra le aree collinari e montane della provincia di Cuneo e tra i principali centri cittadini.
Nel territorio del Comune di Revello sorgono l’abbazia e il borgo medioevale di Staffarda, amministrati dalla Fondazione Ordine Mauriziano, che sono stati interessati da un importante intervento di recupero nell’ambito del bando europeo PSC finalizzato alla valorizzazione del Distretto UNESCO piemontese. La borgata è abitata e vi operano alcune aziende agricole, oltre al ristorante dell’abbazia che garantisce l’accoglienza per i molti turisti e visitatori.
L’abbazia di Staffarda fu costruita a partire dal quarto decennio del XII secolo. È la più cospicua tra le realtà monastiche del territorio saluzzese; la chiesa ha una pianta a tre navate, con finto transetto e con absidi rivolte ad oriente. Una visita all’abbazia di Staffarda costituisce senza dubbio un viaggio nel tempo, nell’ignoto. Oltre allo straordinario patrimonio architettonico e artistico, vi troviamo persino un enorme osso ricurvo, lungo circa un metro e mezzo: la leggenda lo dice appartenuto a una balena mandata da Dio a sfamare i monaci durante una grave carestia.
La comunità patrimoniale diffusa “Faro Patrimonio in pericolo” è composta da decine di specialisti del settore (studiosi, ricercatori, esperti e appassionati civili e militari) che dialogano, partecipano e collaborano a distanza nelle rispettive realtà, raccogliendo e diffondendo documenti, materiali ed esperienze sul complesso tema della salvaguardia, protezione e rispetto dei monumenti in guerra e anche in altre analoghe situazioni di grave rischio, a partire dalle esperienze concrete del passato remoto e recente.
La rete è coordinata dal Centro di Alti Studi “Fabio Maniscalco” sulla protezione internazionale dei beni culturali, una rete informale e digitale di ricerca, riconosciuta e sostenuta da Biblioteche civiche e istituzioni di altri Comuni piemontesi (Rosignano che è la sede operativa, Ponzano, Moncalvo, Bosio) e da molte associazioni e istituzioni culturali locali e nazionali, in particolare la SIPBC e due prestigiose strutture di ricerca a Venezia (VeRiPa-Cestudir) e Bologna (Osservatorio Step2).
Venezia è stata la prima città d’arte colpita da un bombardamento aereo all’inizio della Prima guerra mondiale; di recente è anche stata oggetto di una lunga e controversa trattativa con l’UNESCO per l’eventuale inserimento nella Lista del Patrimonio mondiale in pericolo.
Il Gruppo di ricerca “Patrimonio e Identità” opera sotto l’egida della Fondazione “Venezia per la Ricerca sulla pace” che ha sede presso il Chiostro di Sant’Elena: approfondisce la rilevanza del patrimonio culturale, tangibile ed intangibile, nei conflitti aventi o meno carattere internazionale. A partire dal 2023 è iniziata una seconda ricerca sui temi del patrimonio e della sostenibilità ambientale.
Casa Sinatra è l’ultima dimora storica riconducibile agli avi del famosissimo Frank Sinatra. Si trova a Lercara Friddi, in provincia di Palermo, nel cuore della Sicilia, più precisamente in Via Regina Margherita, richiamo ultimamente di un turismo di ritorno e da molti Supporters di “The Voice”.
La Fondazione si occupa soprattutto della valorizzazione delle sue origini in un contesto più ampio che fa riferimento ad un periodo storico di grande benessere per il paese, grazie all’estrazione dello zolfo e delle sue miniere, ma anche di un disagio della popolazione, che dopo la loro chiusura ha dovuto fare scelte difficili, come la famiglia Sinatra, cioè quello della ricerca del sogno americano, infatti Nonno Francesco e nonna Rosa Saglimbeni decisero di prendere la valigia di cartone e sfidare la sorte… un viaggio lungo ed insidioso, ma necessario per la ricerca della rivalsa.
La Fondazione si avvale del contributo di chiunque desideri perseguire le finalità della stessa. Accogliere il contributo di ognuno è il gesto più nobile che rivolgiamo alla collettività, abbattendo qualsiasi limite geografico, linguistico e culturale; “Dove tutto ebbe inizio non avrà fine” è il nostro motto. Ci fa riflettere. Ognuno ha la possibilità di seminare cultura, conoscenza e dunque progresso e lasciare che altri ne raccolgano i frutti.

Tavolo inaugurale del Premio Comunità Patrimoniale Faro Gastronomia Siculo-Mediterranea-

La comunità patrimoniale diffusa “Faro Patrimonio in pericolo” è composta da decine di specialisti del settore (studiosi, ricercatori, esperti e appassionati civili e militari) che dialogano, partecipano e collaborano a distanza nelle rispettive realtà, raccogliendo e diffondendo documenti, materiali ed esperienze sul complesso tema della salvaguardia, protezione e rispetto dei monumenti in guerra e anche in altre analoghe situazioni di grave rischio, a partire dalle esperienze concrete del passato remoto e recente.
La rete è coordinata dal Centro di Alti Studi “Fabio Maniscalco” sulla protezione internazionale dei beni culturali, una rete informale e digitale di ricerca, riconosciuta e sostenuta da Biblioteche civiche e istituzioni di altri Comuni piemontesi (Rosignano che è la sede operativa, Ponzano, Moncalvo, Bosio) e da molte associazioni e istituzioni culturali locali e nazionali, in particolare la SIPBC e due prestigiose strutture di ricerca a Venezia (VeRiPa-Cestudir) e Bologna (Osservatorio Step2).
Ponzano è uno dei due Comuni, insieme a Serralunga di Crea, che rientrano nella buffer zone di altrettanti Siti UNESCO, cioè il Sacro Monte di Crea e i Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte – Monferrato degli Infernot; ospita in particolare sul suo territorio la sede del Parco regionale e del Centro di Documentazione sui Sacri Monti UNESCO. Inoltre è stato premiato nel 2022 insieme ad altri due Comuni dal Bando Borghi PNRR con un interessante progetto di valorizzazione culturale e turistica “MonfErrando” che include sia la tradizione enogastronomica, sia temi culturali che, pur riccamente presenti, hanno rappresentato hanno rappresentato
finora una nicchia. Ne consegue che il potenziamento dell’offerta culturale già esistente e l’implementazione della sua
fruibilità, anche mediante la digitalizzazione e adeguata promozione, creeranno un’offerta turistica in costante evoluzione
che sarà volano di opportunità di insediamento di nuove attività commerciali e famiglie.
L’area del Sacro Monte di Crea è interessata da molti anni da complesse problematiche idrogeologighe e di conservazione che mettono a rischio le antiche Cappelle del percorso devozionale, in particolare a seguito di smottamenti e frane che hanno danneggiato la terza cappella di Sant’Eusebio; importanti opere di restauro hanno riguardato soprattutto la straordinaria Cappella del Paradiso, mentre una ricerca di particolare interesse per la devozione popolare della comunità è stata realizzata qualche anno fa con riferimento alla ricchissima collezione di ex-voto.
La comunità patrimoniale diffusa “Faro Patrimonio in pericolo” è composta da decine di specialisti del settore (studiosi, ricercatori, esperti e appassionati civili e militari) che dialogano, partecipano e collaborano a distanza nelle rispettive realtà, raccogliendo e diffondendo documenti, materiali ed esperienze sul complesso tema della salvaguardia, protezione e rispetto dei monumenti in guerra e anche in altre analoghe situazioni di grave rischio, a partire dalle esperienze concrete del passato remoto e recente.
La rete è coordinata dal Centro di Alti Studi “Fabio Maniscalco” sulla protezione internazionale dei beni culturali, una rete informale e digitale di ricerca, riconosciuta e sostenuta da Biblioteche civiche e istituzioni di altri Comuni piemontesi (Rosignano che è la sede operativa, Ponzano, Moncalvo, Bosio) e da molte associazioni e istituzioni culturali locali e nazionali, in particolare la SIPBC e due prestigiose strutture di ricerca a Venezia (VeRiPa-Cetudir) e Bologna (Osservatorio Step2).
Grazzano è un borgo del Monferrato astigiano storicamente legato alla figura leggendaria di Aleramo, fondatore del Marchesato del Monferrato di cui ospita nella bellissima chiesa la presunta tomba. Il Museo Storico Badogliano di Grazzano è ospitato nella casa natale del maresciallo d’Italia Pietro Badoglio, lungo la via principale del borgo astigiano. La struttura, di proprietà della Fondazione Badoglio e ora in comodato al Comune di Grazzano Badoglio, è gestita dal Centro culturale “Pietro Badoglio”, che ne cura l’allestimento, l’arricchimento e l’aspetto comunicativo e scientifico.
Il museo, le sue collezioni e il materiale esposto, documentano la vita di un personaggio che, pur tra polemiche e controversie, è stato protagonista di mezzo secolo di storia d’Italia; ma soprattutto la biblioteca e l’archivio fotografico, recentemente ordinato e valorizzato digitalmente, offrono un vastissimo materiale documentale sulle guerre del ‘900, anche con riferimento al tema della distruzione e salvaguardia dei Monumenti.
La comunità patrimoniale diffusa “Faro Patrimonio in pericolo” è composta da decine di specialisti del settore (studiosi, ricercatori, esperti e appassionati civili e militari) che dialogano, partecipano e collaborano a distanza nelle rispettive realtà, raccogliendo e diffondendo documenti, materiali ed esperienze sul complesso tema della salvaguardia, protezione e rispetto dei monumenti in guerra e anche in altre analoghe situazioni di grave rischio, a partire dalle esperienze concrete del passato remoto e recente.
La rete è coordinata dal Centro di Alti Studi “Fabio Maniscalco” sulla protezione internazionale dei beni culturali, una rete informale e digitale di ricerca, riconosciuta e sostenuta da Biblioteche civiche e istituzioni di altri Comuni piemontesi (Rosignano che è la sede operativa, Ponzano, Grazzano, Bosio) e da molte associazioni e istituzioni culturali locali e nazionali, in particolare la SIPBC e due prestigiose strutture di ricerca a Venezia (VeRiPa-Cetudir) e Bologna (Osservatorio Step2).
La Biblioteca Civica della città di Moncalvo, una delle antiche capitali del Marchesato del Monferrato, è stata nel 1997 la prima sede del Centro; attualmente a Moncalvo è presente un piccolo fondo documentario intitolato al fondatore della SIPBC, il Generale Arturo Marcheggiano che lo aveva donato al Comune; presso il Museo civico e la stessa biblioteca si tengono mostre ed eventi culturali coordinati dall’Associazione Aleramo onlus.
La città è stata in tempi recenti colpita da un grave evento atmosferico che ha comportato il crollo di una vasta porzione di antiche mura di sostegno della storica Chiesa di San Francesco, nota per le opere di Guglielmo Caccia detto “il Moncalvo”, ma negli anni passati ha realizzato anche numerosi interventi di recupero e valorizzazione dei resti del Castello aleramico, del bellissimo teatro, dello stesso Museo civico oltre che del prezioso archivio storico comunale.
La comunità di patrimonio “Paesaggio Oltre Forte ” nasce con l’OBIETTIVO COMUNE di cooperare affinché il Forte San Jachiddu venga valorizzato, conosciuto, trasformato in un patrimonio culturale aperto a tutti e preservato per le generazioni future.